Marion Seals, è lo pseudonimo della misteriosa scrittrice, ospite del nostro caffè di oggi. Autrice della serie fantasy di successo The dark side, di cui è in uscita il terzo romanzo Rivoluzione, Marion Seals in barba al suo nome d’arte, è italianissima. Poche le cose che lascia trapelare della sua vita privata: nata a luglio del 1970, vive in Sardegna con il marito, due figli e una tartaruga di nome Dago e nella vita fa la psicologa.
Per il nostro “Caffè con” ha avuto il piacere di intervistarla, Francesca Prete che da sua grandissima fan, ha voluto rispettare l’aurea di mistero che avvolge il privato di Marion, cercando in compenso di avere qualche interessante anticipazione sui prossimi romanzi che usciranno in questi mesi.
Premettendo che sono una delle tue fan più accanite, non posso esimermi dal chiederti con trepidazione quando uscirà il terzo libro di The Dark Side? E per quanto riguarda il seguito di Big Apple?
“Allora, alla prima domanda non posso ancora rispondere. Vedete, il romance che sto scrivendo ha una struttura lineare ed è facile prevedere possibili date, pur essendo comunque dotato di una trama complessa. Con l’urban fantasy è più difficile e vi spiego perché. Se tu in una serie come The Dark Side, durante la stesura, prendi una decisione di qualunque genere, questo comporta rigorosi controlli dei libri precedenti per evitare di generare incongruenze. Ne consegue una perdita notevole di tempo ed energie che puoi solo immaginare. Quindi se la storia va in una certa direzione, anche se è la più difficile e ti fa perdere tempo, tu la segui perché sai che darà un valore aggiunto al testo.
Per quanto riguarda la seconda domanda mi sento di dire che se non ci colpisce il meteorite, il secondo libro della serie Living NY dovrebbe essere pronto per fine ottobre.
Poi vorrei aggiungere una cosa. Point Break, il nuovo romance, non è il seguito di Big Apple, nel senso che Lex e Dora, pur presenti, non sono i protagonisti. Questo comporta il fatto che stile, linguaggio e narrazione si siano adeguate ai nuovi protagonisti. Lo dico perché molte lettrici hanno osannato la vena ironica di Big Apple, nonostante ci fosse poi il contraltare drammatico, e non vorrei che si aspettassero un libro uguale. Non sarebbe possibile e neanche giusto. Point Breakvede una trama più complessa, quattro protagonisti bellissimi a mio parere, ma molto diversi da Dora e Lex. Lo spirito del libro precedente rimane nello stile, nel fatto che anche in questo caso l’ironia è sempre in agguato, ma d’altronde, con un personaggio come Randy in giro non potrebbe essere diversamente.
Ritroveremo poi piccoli camei di personaggi già incontrati in Big Apple e nuovi personaggi che spero possano piacervi.”
Ci puoi regalare qualche piccola anticipazione su Rivoluzione?
“Allora, Waylon dovrà affrontare qualcosa per cui il suo rapporto con Kendra potrebbe vacillare; Medley soffrirà molto, ma saprà diventare qualcosa di diverso; Duncan imparerà una dura lezione e Liam si sottometterà; Léon scoprirà che non tutto si può aggiustare; Desmond si troverà di fronte a un muro; Hare saprà fare la scelta giusta; Ritual smusserà qualche angolo; un traditore troverà il riscatto e infine Damon tornerà e sarà sempre… Damon.”
Big Apple e Dominio con il suo seguito Cospirazione sono due generi molto diversi. Si passa dal romance al fantasy. Quale dei due generi ti è più affine?
“Senza dubbio l’urban fantasy è il mio primo amore e lo resterà sempre, ma non posso negare che scrivere il romance sia stata una boccata di aria nuova.”
Cosa dovremo aspettarci da una scrittrice poliedrica come te? Abbiamo letto che ami i romanzi storici. Stai tramando qualcosa per caso?
“Uno storico prima o poi mi piacerebbe, certo, ma comporta una parte dedicata a una ricerca colossale, come lavoro preliminare. È un genere difficilissimo da scrivere, perché ti costringe a utilizzare un registro linguistico di un’altra epoca e sono poche la autrici che ci riescono davvero.”
In tutti i tuoi romanzi, c’è un grande focus non solo sui protagonisti ma anche sui personaggi, se così li vogliamo chiamare, più secondari. Questo ti consente di sviluppare la storia in base a più punti di vista, aprendo nuovi scenari per i successivi romanzi. E’ stato qualcosa di studiato a tavolino o è nato tutto in modo naturale perché le famose comparse sono importanti all’intreccio narrativo quanto il protagonista?
“I cooprotagonisti sono importanti quanto i protagonisti. Non amo quei libri dove sono solo abbozzati. Ci si deve affezionare a loro, si deve desiderare di leggere una storia su di loro. Questo comporta dedicare loro dello spazio, non necessariamente di quantità, basta dar loro spessore anche con poche pennellate.”
Il tuo personaggio maschile preferito? Non ti nascondo che il mio è Damon, perché gli eroi senza macchia non mi sono mai piaciuti granché. Non mi sembrano molto umani.
“Se mi avessi fatto questa domanda tre mesi ti avrei risposto anche io Damon e Medley. I personaggi lineari, senza macchia e senza paura, non piacciono neanche a me. Per natura mi piace esplorare le menti complicate con le forze e le debolezze e, ovvio, i peccati. Ora ti dico che sono alle prese con un nuovo protagonista che mi sta dando filo da torcere, per cui al momento ti rispondo Iceman, uno dei quattro protagonisti del nuovo romance, senza nulla togliere agli altri. Mi sono innamorata di lui, irrimediabilmente. Ma sono volubile e, nell’istante in cui tornerò nel mondo oscuro di Damon, farò altre dichiarazioni.”
E il personaggio che hai faticato maggiormente a ritrarre e perché?
“Damon è quello più faticoso perché è difficile parlare di uno psicopatico assassino e farlo amare comunque. Credo di esserci riuscita, anche se adesso sarà ancora più dura mantenere gli standard.”
Come mai la scelta di uno pseudonimo straniero piuttosto che il tuo vero nome?
“Non l’ho scelto io. Marion è simile al mio nome vero e Seals lo ha scelto mio marito prendendomi in giro. Infatti vuole dire oltre che marinai e sigilli, anche “foche”, una sua fine allusione al fatto che, non avendoli mai letti, crede che scriva erotici.”
E, infine, come prendi il caffè?
“Macchiato freddo con troppo zucchero….”
Un grazie a Cinzia Carcione e Francesca Prete e a LyfeStyleMadeinItaly!
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